Le parole

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Ciò che incanta, di questa terra, è la sua nudità.
Questa terra non è madre: non accudisce, non protegge.
E’ donna. Provoca, inquieta, attrae e spaventa come per il rischio di perdersi,
 si offre ma non si fa possedere davvero mai.
Seduce.
Ciò che arriva, di questa terra, sembra sempre un regalo. Appare così avara. E’ invece così dolce.
Sconcerta per la sua strettezza, per la luce così netta, per l’ombra scura che spezza.
Si incontra il silenzio, un vocio di colori che nessuno ha preparato. Sono lì per esserci. Null’altro. La presenza dell’umanità è solo una percezione, nella meticolosità di un muretto o, in fondo, nell’anello di raccordo della statale. Nessun orpello, nessun decoro.
Questa terra sembra bastare a se stessa.
E’ un pezzo di primordio. Attraversarla è un viaggio interiore. Difficile. La fatica è rotta dal rotolare dei confini, la solitudine dalle cascate di erica e bucaneve. Nessuna baita da oleografia. I viaggi interiori si fanno senza guida. Contando, semmai, in qualche incontro. Per un pezzo di strada insieme.
Questa terra ha torrenti profondi che si attraversano su piccoli ponti. Da lì si possono guardare le profondità del
le pozze color del bosco.
E si è costretti a immaginare come può essere stato, come Deve essere stato, il Principio. A saperla guardare, questa terra, viene voglia di proteggerla da se stessa, viene voglia di non farla conoscere per poterla conservare.
Il paesaggio, come accade raramente, si concilia con l’immagine della nostra vita e delle vite di altri che abbiamo incontrato. Questa terra sembra insegnare che lo scopo è il cammino, la ricerca. Non la meta.
Questa terra ti mette pace perché le strade sono dure, grame, ma chiare. Talvolta persino brevi. Sembrano fatte per dare l’illusione di essere arrivati.
Invece, oltre, una nuova piccola valle, da dove l’orizzonte è un’onda dopo l’altra di prati, salite e discese.
Questa terra tersa, ancestrale, dà l’illusione della mancanza di misura, un senso di proteso verso l’infinito.
Questa terra dove viene voglia di essere pianta o sasso, dove l’essere umani non è che una semplice conseguenza, questa terra, fa dimenticare il mare.

[...] 
I Sassi in Perle (La Caravella ed.) - Maria Zaffira Secchi  

Maria Zaffira Secchi (riproduzione_riservata)

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